Equo compenso: in vigore dal 20 maggio la legge su Pubbliche amministrazioni e committenti “forti”
Stop alle prestazioni al ribasso, almeno per Pubbliche amministrazioni e per le imprese più grandi. Entrerà in vigore dal prossimo 20 maggio la legge sull’Equo compenso. Il provvedimento, n 49 del 2023, è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla Gazzetta Ufficiale e prevede importanti novità nel rapporto tra i professionisti, compresi quelli tecnici, le amministrazioni e i cosiddetti committenti “forti”, ovvero imprese che abbiano impiegato più di 50 dipendenti ovvero conseguito ricavi superiori ai 10 milioni di euro nell’anno precedente al conferimento dell’incarico professionale.
La battaglia di OIC per l’Equo compenso
Una battaglia, quella per l’Equo compenso, che è stata al centro dell’azione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari negli ultimi anni. Per citare il passaggio più recente, è di luglio 2022 la pubblicazione delle linee guida per la determinazione dei compensi professionali (SCARICA QUI), realizzata dal gruppo di lavoro composto dalla Commissione Bandi e dalla Commissione Pareri OIC. Un documento che si proponeva, in assenza di una normativa cogente, di aiutare sia per i professionisti che i committenti, a determinare un “compenso equo”, equo per chi lo riceve, equo per chi lo corrisponde, equo nella misura in cui la prestazione professionale ha soddisfa i bisogni del committente e della collettività.
Il ritorno delle Tariffe
Con le nuove norme, vengono riequilibrate le retribuzioni dei professionisti nei confronti dei committenti forti e vengono stabilito alcune regole fondamentali in materia di tariffe. Le tariffe, infatti, rientrano nell’ambito di applicazione, ponendo fine a un periodo di liberalizzazione iniziato nel 2006. Saranno ripristinate le tariffe vincolanti per le attività professionali. L’articolo 12 della legge sull’equo compenso abroga la norma (articolo 2, comma 1, del Dl 223/2006) che aveva abolito il precedente sistema delle tariffe vincolanti.
Di conseguenza, le tariffe obbligatorie torneranno in vigore e saranno stabilite attraverso decreti ministeriali competenti. Ad esempio, se un avvocato svolge un’attività professionale per una pubblica amministrazione, il compenso equo sarà determinato applicando i parametri previsti dal regolamento contenuto nel Dm Giustizia 55/2014, così come modificato dal Dm 147/2022.