I rischi delle Società in house tra autonomia finanziaria e difficoltà di controllo. I dubbi della Corte dei Conti.
Sono enti pubblici, utilizzano denaro pubblico ma non è chiaro se debbano avere autonomia finanziaria e patrimoniale, senza il controllo dell’erario. Il procuratore regionale Antonietta Bussi ha parlato delle Società in house, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti davanti al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al suo successore designato Christian Solinas.
Secondo quanto riportato dalla Nuova Sardegna, la Bussi ha dedicato una parte della sua relazione alle società legate alla Regione sulle quali non viene esercitato il controllo pubblico su atti e bilanci, creando una situazione – ha detto il magistrato – di «sostanziale scopertura di tutela pubblica». In mancanza di leggi chiare le società in house rischiano «di diventare – ha sostenuto Bussi – zone di confine affrancate di fatto dal controllo di legalità, pur tendendo ad assorbire in modo crescente risorse pubbliche, con non consentiti esoneri di responsabilità».
Tale presa di posizione rafforza la convinzione, espressa a più riprese dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari e dalla Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna riguardo alla decisione di attivare una società regionale di progettazione in house, che esistano modalità più efficienti, efficaci e trasparenti, di gestire fondi e appalti.
Insomma: per la procura della Corte dei Conti servono norme chiare che risolvano le incertezze e assicurino il controllo reale sulle società collegate.