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La presente per chiedere se è corretta la pratica adottata da alcune Stazioni appaltanti di calcolare la Tariffa Professionale per la Diagnosi Energetica di un edificio, sulla base dell’Importo Lavori di un Progetto di Manutenzione Straordinaria Parziale, avente importo, pertanto, limitato all’Esecuzione di solo alcune delle Opere che sarebbero necessarie, ricomprendendo la Diagnosi Energetica come uno degli elaborati allegati a tale Progetto?

Il suo quesito è stato posto all’attenzione dei referenti OIC, esperti in materia; di seguito loro opinione:

“Premesso che in riferimento agli edifici Pubblici (cui le menziona) e diagnosi energetica, il D.Lgs. n.115/2008 prevede l’obbligo di Diagnosi Energetiche “per gli edifici Pubblici o ad Uso Pubblico, in caso di interventi di Ristrutturazione degli Impianti Termici o di Ristrutturazioni Edilizie che riguardino almeno il 15% della superficie esterna dell’involucro edilizio, che racchiude il volume lordo riscaldato”, secondo normativa vigente, il RUP deve quindi riferirsi alle aliquote di calcolo previste nel D.M. del 17.06.2016_ Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell’art. 24, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016, per la valutazione dei corrispettivi, secondo equivalente codifica.

L’applicazione del calcolo secondo Tabelle dei Corrispettivi, di cui sopra, sebbene possa sembrare inidoneo a qualificare la prestazione, resta l’unico metodo di calcolo applicabile da parte della Stazione Appaltante, che diversamente non potrebbe applicare, in modo giustificabile, altro metodo.

Ne deriva che la S.A. ha operato seconda norma vigente.

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