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La presente comunicazione per chiedervi chiarimenti in merito al Calcolo della Deformabilità Strutturale di una struttura, che sto progettando in Zona 3, alla luce delle nuove indicazioni date in tal senso dalla Circolare esplicativa NTC 2018, appena approvata ed in via di pubblicazione. La struttura che sto analizzando è una torre in cemento armato, di venticinque piani, a pianta quadrata, con un vano scala posto in posizione centrale, avente funzione sismo resistente e pilastri considerati come bielle. La struttura non è regolare in altezza. Eseguendo un controllo di deformabilità strutturale, secondo le direttive del paragrafo 7.4.3.1_ Tipologie strutturali, delle NTC2018, la struttura risulta deformabile torsionalmente, poiché r2/Ls2 = 0.331 < 1 . Nella nuova Circolare, al paragrafo C7.4.3_ Tipologie Strutturali e Fattori di Comportamento, si riporta invece un metodo basato sull’Analisi Modale, il quale valuta la deformabilità torsionale di una struttura in base al rapporto fra periodo traslazionale disaccoppiato e periodo torsionale disaccoppiato, ossia: Ω = T/T0 > 1 [C7.4.2_Caratteristiche dei materiali]. Seguendo quest’ultimo approccio, sulla mia struttura ottengo un rapporto Ω=2.14, che ovviamente mi porterebbe ad utilizzare un valore di q superiore a quello stimato, qualora la struttura venisse considerata deformabile torsionalmente. Specifico che i primi due modi ottenuti sono disaccoppiati e movimentano rispettivamente circa il 55% delle masse in direzione X e circa il 55% in direzione Y. Alla luce di questi risultati, piuttosto discordanti, e anche di alcune ricerche effettuate ed articoli letti in proposito (“Torsional effects and regularity conditions in RC buildings”, E. Cosenza, G. Manfredi, R. Realfonzo – 12WCEE 2000), mi trovo in dubbio sul metodo da seguire e sul conseguente fattore di struttura da adottare. Fondamentalmente la problematica che mi pongo è questa: se, come preferirei, utilizzassi l’approccio indicato dalla Circolare, (che mi porterebbe a non considerare la struttura deformabile torsionalmente), potrei incorrere in una contestazione da parte di un Collaudatore o un eventuale Ente Terzo di controllo? Le indicazioni della Circolare possono essere comunque adottate, pur non avendo lo stesso valore legale delle NTC2018 o devo aspettarmi un rischio di eventuale contestazione?

In merito al quesito proposto, è opinione della Commissione Tecnica Strutture OIC che:

“La condizione riportata nelle NTC 2018, Nuove norme sismiche per il calcolo strutturale, al Paragrafo 7.4.3.1_Tipologie Strutturali, ovvero che venga classificata quale deformabile torsionalmente, la struttura la cui rigidezza torsionale non rispetta ad ogni piano il rapporto r2/ ls2 ≥1

laddove

r2 = raggio torsionale al quadrato è, per ciascun piano, il rapporto tra la rigidezza torsionale rispetto al centro di rigidezza laterale e la maggiore tra le rigidezze laterali;

ls2= per ogni piano, è il rapporto fra il momento d’inerzia polare della massa del piano, rispetto ad un asse verticale passante per il centro di massa del piano e la massa stessa del piano;

debba intendersi quale utile riferimento, per determinare la tipologia strutturale, stante tuttavia l’essere l’aspetto dirimente in questione il fatto proprio che la struttura sia deformabile torsionalmente o meno. In tal senso altri codici di calcolo di comprovata validità, quali ad esempio l’Eurocodice 8, Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture, la stessa Circolare esplicativa (allo stato attuale in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (G.U.) ai fini di una sua fattiva efficacia), finanche la letteratura scientifica tramite articoli e pubblicazioni a firma di autorevoli autori, forniscono diverse espressioni, in generale da ritenersi affidabili almeno quanto quella riportata nelle NTC.

Stante quanto sopra, si evidenzia il principio secondo il quale, rimane sempre in capo al Progettista comprendere il comportamento della Struttura e quindi verificare l’adeguatezza e i limiti di utilizzo di una data espressione, fatto salvo quando essa non sia espressamente dichiarata vincolante e\o a carattere prescrittivo.

In merito alle possibili riserve che potrebbero essere sollevate in sede di contradditorio con le figure interessate (Collaudatore, Ente di Controllo, ecc.), sarà eventualmente sua cura, in qualità di Progettista, portare le evidenze del comportamento della struttura, a cui la normativa associa un dato fattore di comportamento.

Per quanto sopra detto, è opinione condivisa di questa Commissione che le indicazioni per l’individuazione delle strutture deformabili torsionalmente, riportate nella Circolare esplicativa in argomento, qualora confermate nella stesura pubblicata in G.U., possano essere adottate alternativamente a quelle riportate nelle NTC 2018, fermo restando la responsabilità del Progettista di definire la tipologia strutturale, in ogni caso e a prescindere dall’espressione utilizzata.”

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