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Quale ID.opera utilizzare nel calcolo dei compensi per gli impianti di illuminazione pubblica?

Per ciò che concerne l’illuminazione pubblica di strade e piazze, spesso OIC  ha segnalato alle pubbliche amministrazioni come tale categoria di opera non vada inserita nell’ID. opere IB.08 che è riferita, come recita il D.M. 17/06/2016 a “Impianti di linee e reti per trasmissioni e distribuzione di energia elettrica, telegrafia, telefonia”, avente grado di complessità G=0,50 e corrispondente alla destinazione funzionale di “Opere elettriche per reti di trasmissione e distribuzione energia e segnali – Laboratori con ridotte problematiche tecniche” che, come emerge dalla descrizione, riguarda gli impianti veri e propri di trasmissione di energia elettrica, ossia la realizzazione di impianti che costituiscono il passaggio intermedio tra la produzione e la distribuzione agli utilizzatori dell’energia elettrica, realizzato mediante una infrastruttura a rete ad alta, media e bassa tensione che non ha nulla a che vedere con gli impianti di illuminazione pubblica.

Già a suo tempo, durante la vigenza della L. 143/1949, l’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, con Delibera del Consiglio dell’Ordine del 03/12/1997, aveva approvato la “Guida alla compilazione delle parcelle”  da cui si evince al punto 9.15 rubricato “Impianti di illuminazione stradale” che “(…) quando la classe e la categoria non sono esattamente individuate tar quelle elencate dall’art. 14 si può procedere individuando la stessa per analogia. È il caso degli impianti di illuminazione stradale per i quali una progettazione corretta è perfettamente analoga come prestazione a quella indicata alla classe III/c”.

Ai sensi del D.M. 17/06/2016, l’attuale ID. opera corrispondente alla cat. III/c di cui alla L. 143/1949, è la categoria IA.03 “Impianti elettrici in genere, impianti di illuminazione, telefonici, di rivelazione incendi, fotovoltaici, a corredo di edifici e costruzioni di importanza corrente – singole apparecchiature per laboratori e impianti pilota di tipo semplice” o, a seconda della complessità, la IA.04, entrambe facenti parte della destinazione funzionale “Impianti elettrici e speciali a servizio delle costruzioni – Singole apparecchiature per laboratori e impianti pilota”.

Se è pur vero che la dicitura “…a corredo di edifici e costruzioni di importanza corrente” potrebbe trarre in inganno facendo presumere che la IA.03 debba essere utilizzata solamente nel caso di impianti a servizi di edifici, è altrettanto vero che le costruzioni di importanza corrente sono pure le strade, le piazze, e in generale le opere di urbanizzazione primaria che, in senso generico, rientrano nella macro categoria delle “costruzioni”.

L’attribuzione della corretta categoria, oltre a modificare l’importo del compenso spettante al professionista, dato il diverso grado di complessità associato alle diverse categorie, influisce anche e soprattutto nella qualificazione degli operatori economici. Inoltre la progettazione di un impianto di illuminazione non si riduce alla “mera” progettazione di una rete di distribuzione dell’energia elettrica, e pertanto, avendo una maggiore complessità, va ad esso riconosciuta un ID. opera avente un grado di complessità superiore a quello previsto per la rete di distribuzione.

Pertanto, ancora una volta, si ritiene corretta l’attribuzione dell’ID.opera IA.03/IA.04 per la progettazione e direzione lavori delle opere di illuminazione pubblica.

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