Assemblea Generale della Federazione degli Ordini della Sardegna: trovare temi e linea d’azione per avere una voce comune
Due i temi all’ordine del giorno che il presidente Giuseppe Garau ha ricordato nel suo discorso di apertura dei lavori: in primo luogo il ruolo della Federazione e la definizione del mandato che gli Ordini intendono conferirle, in seconda battuta l’identificazione delle problematiche legate alla professione dell’ingegnere, al suo ruolo nella società e alla sua riconoscibilità, alla luce della profonda evoluzione che la professione stessa ha subito e sta subendo.
In particolare, Garau ha evidenziato come sia fondamentale impegnarsi affinché la Federazione diventi l’interlocutore unico verso i soggetti istituzionali e verso i principali operatori economici, in ambito regionale e nazionale. Per fare ciò, sarebbe utile una migliore strutturazione della Federazione stessa, sia in termini di gestione della comunicazione, che di autonomia organizzativa.
Concetti rafforzati dagli interventi di Tiziano Simbula, vicepresidente dell’Ordine di Oristano, Vincenzo Cuccuru, consigliere dell’Ordine di Nuoro ed ex presidente della Federazione, e Lorenzo Corda, presidente dell’Ordine di Sassari, i quali hanno affermato l’importanza di dialogare con l’esterno con una voce unica e ribadito come la Federazione rappresenti il mezzo che permette anche agli Ordini più piccoli di dare un contributo attivo sulle tematiche legate alla professione.
Paolo Deroma, presidente dell’Ordine di Nuoro che ha ospitato l’assemblea, si è soffermato sui temi della professione, evidenziando in particolare come, in un momento di carenza di lavoro per gli ingegneri come quello attuale, la necessità di manutenzione e di riuso dell’esistente rappresenti un’enorme opportunità non solo per i professionisti in termini lavorativi ma anche, più in generale, di sviluppo per il tessuto economi co regionale.
Aspetti che rivestono un’importanza fondamentale anche secondo il presidente dell’Ordine di Cagliari Sandro Catta, il quale ha posto l’accento sul mancato riconoscimento del ruolo degli ingegneri da parte della società e sulla necessità di intervenire in maniera sinergica sul problema dei ribassi eccessivi e sulla qualità delle progettazioni: all’aumentare del livello dei lavori, crescono le responsabilità a carico dei professionisti in modo esponenziale.
Lorenzo Corda ha poi illustrato da la bozza di programma delle attività collaterali al prossimo Congresso Nazionale degli Ordini che si svolgerà il prossimo anno in provincia di Sassari e costituirà una grande opportunità ed un’importante vetrina, non solo per l’Ordine di Sassari in qualità di organizzatore, ma per l’intera Federazione, che è stata invitata a dare un contributo attivo per l’organizzazione.
Infine, sono intervenuti Gaetano Nastasi, presidente dell’Agenzia Cert’Ing, Giuseppe Ibba, delegato della Federazione all’interno della Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna, e Gianni Massa, vicepresidente vicario del CNI.
Nastasi ha illustrato il funzionamento dell’Agenzia Cert’Ing, per la certificazione delle competenze e ha evidenziato l’importanza della certificazione stessa, alla luce delle più recenti evoluzioni del mercato. Ibba ha ripreso gli aspetti legati al ruolo dell’ingegnere e illustrato le attività che la RPT sta programmando a tale riguardo. Massa, infine, ha ricordato innanzitutto che gli Ordini hanno come compito istituzionale quello della tutela della collettività e non degli iscritti; il vicepresidente CNI ha inoltre posto l’accento sull’importanza della cultura della prevenzione, in relazione alla quale la recente iniziativa promossa dalla Fondazione Inarcassa e dal CNI, intitolata Diamoci una Scossa ha costituito un importante momento di sensibilizzazione dei cittadini e una grande opportunità per gli ingegneri per dare un contributo attivo.
Al termine dell’assemblea è apparso chiaro come la condivisione delle idee, il confronto e la possibilità di mettere a sistema la ricchezza intellettuale e le altissime competenze dei quattro Ordini sia di fondamentale importanza per portare avanti le istanze legate alla professione e, soprattutto, per far sì che gli
Ordini, anche attraverso la voce della Federazione, possano portare avanti quel mandato, sociale ancor prima che istituzionale, di tutela della collettività.