Congresso Nazionale degli Ingegneri: dal 17 maggio la 65° edizione – il nostro liveblog
L’evento, in programma dal 17 al 22 maggio, è intitolato “Next. Ri-costruire un nuovo rapporto tra cultura tecnica e società” e sarà dedicato ai temi connessi al PNRR.
Data:
14 Maggio 2021

Congresso Nazionale degli Ingegneri: dal 17 maggio la 65° edizione - il nostro liveblog
Le differite
Le giornate congressuali saranno trasmesse in differita, a distanza di 24 ore, tramite la piattaforma Webinar della Fondazione CNI a beneficio di tutti gli ingegneri interessati.
Per visionare le giornate in differita è possibile iscriversi a ciascun modulo mediante i link presenti nel programma qui allegato. (N.B. Occorre cliccare sul riquadro giallo che si trova a destra della data prescelta)
Per l’evento congressuale il Consiglio ha deliberato, nel dettaglio, la seguente attribuzione dei CFP:
– 1 CFP per la partecipazione alla giornata di lunedì 17 maggio;
– 3 CFP per la partecipazione alla giornata di martedì 18 maggio;
– 3 CFP per la partecipazione alla giornata di mercoledì 19 maggio;
– 2 CFP per la partecipazione alla giornata di giovedì 20 maggio;
– 3 CFP per la partecipazione alla giornata di venerdì 21 maggio.
Sarà inoltre possibile, per gli Ingegneri non accreditati al Congresso, assistere gratuitamente ai lavori congressuali, senza interazione e partecipazione al voto, e conseguire i medesimi CFP di cui sopra. L’attribuzione dei CFP avverrà mediante la piattaforma Webinar della Fondazione CNI, secondo le consuete modalità, senza alcun intervento da parte dell’Ordine.
Sabato 22 Maggio – La mozione finale
65° CONGRESSO INGEGNERI ITALIANI – APPROVATA CON MAGGIORANZA SCHIACCIANTE LA MOZIONE FINALE
Si è concluso oggi a Parma il 65° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia. Un’edizione inedita, trasmessa in diretta dall’Auditorium Paganini cui hanno assistito da remoto, ogni giorno, migliaia tra ingegneri iscritti e delegati degli Ordini territoriali. Sei giorni di intensi dibattiti e confronti hanno caratterizzato un programma, dedicato ai temi collegati al PNRR, di altissimo profilo, tra i più elevati, in termini di contenuti, di tutte le sessantacinque edizioni. Basti pensare ai numerosi contributi arrivati dal mondo politico e alla presenza di molti dei Ministri del Governo Draghi.
Si è svolto il dibattito finale, al termine del quale è stato approvato il documento programmatico con amplissima maggioranza (830 voti favorevoli su 845 espressi). Ecco gli indirizzi strategici per il prossimo futuro:
– Ampliamento e rafforzamento del sistema di relazioni del CNI con altre strutture e reti della rappresentanza: la Rete Professioni Tecniche, l’Alleanza RPT-CUP e più di recente la partecipazione a Professionitaliane, in grado di dare voce ad oltre due milioni e mezzo di professionisti.
– Rafforzamento della collaborazione con strutture e Istituzioni impegnate in vario modo su temi e ambiti di intervento in cui l’Ingegneria è coinvolta (ENEA, Dipartimento Protezione Civile, INGV, Accredia, UNI, Filiera delle costruzioni, Commissario Sima Centro Italia, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Commissione di monitoraggio sui Superbonus per l’edilizia).
– Rafforzamento di organizzazioni sia esclusive della nostra categoria (Fondazione CNI, Agenzia Certing, Scuola di Formazione, Centro Studi, Working) sia di collaborazione con altri enti (Struttura Tecnica Nazionale, Quacing e Censu ed Enginet).
Al termine dei lavori, il CNI ha dato appuntamento alla prossima edizione organizzata dalla Federazione degli Ordini della Liguria.
Venerdì 21 Maggio – Digitalizzazione e riforma della PA
65° CONGRESSO INGEGNERI ITALIANI – IL DIFFICILE RAPPORTO TRA PROFESSIONISTI E PA
Nella quinta giornata di lavori sono stati affrontati i temi della digitalizzazione e del ruolo dei professionisti nella riforma delle amministrazioni pubbliche.
La quinta giornata dei lavori del 65° Congresso degli Ingegneri Italiani ha visto svolgersi le ultime due tavole rotonde dedicate, rispettivamente, alla sfida del digitale e al rapporto tra professionisti e PA. I dibattiti sono stati moderati da Andrea Pancani (La7).
A proposito del dibattito dul tema del digitale, per Brando Benifei, Parlamentare europeo del PD, “dall’Europa arriveranno tante novità per il mondo dell’ingegneria, soprattutto dall’intelligenza artificiale. C’è grande attenzione sul tema del digitale, anche considerando quanto è successo in questi ultimi due anni con la pandemia. Fondamentale sarà la formazione permanente”. Elisabetta Ripa (Open Fiber) ha messo in evidenza che “in quattro anni sono stati fatti passi avanti importanti. Dal 15% di copertura del territorio con la fibra si è passati al 46%. Per completare gli obiettivi servono le competenze degli ingegneri”. Sullo stesso tema Eleonora Fratesi (Presidente Infratel Italia) ha illustrato i servizi su cui si sta concentrando la sua azienda, in particolare il progetto per portare la connettività nelle scuole italiane.
Salvatore Majorana (Direttore Kilometro Rosso) ha sottolineato come ci sia molto da fare sul tema culturale e delle competenze. Per Marco Gay (AD di Digital Magics) “diventerà sempre più importante il tema della centralità dell’uomo nelle questioni che riguardano l’intelligenza artificiale. Si può parlare di umanesimo digitale”. Per questo motivo, ha sostenuto Roberto Orvieto, Consigliere CNI, diventa sempre più importante la questione dell’uso che si fa dell’intelligenza artificiale. Non a caso il Consiglio Nazionale Ingegneri lavorano ad una Carta Etica su questi temi, anche attraverso il comitato C3i. Gianni Massa, Vice Presidente Vicario del CNI, ha sollevato la questione dei linguaggi: “Il linguaggio digitale – ha detto – è quello che interpreta al meglio la Next Generation. Il digitale impone un cambiamento nel linguaggio tradizionale. Serve una transizione culturale”.
La seconda tavola rotonda è stata dedicata al rapporto tra professionisti e PA, all’insegna del concetto di sussidiarietà. Marina Calderone, Presidente del CUP e dei Consulenti del lavoro, ha sottolineato come quello tra professionisti e PA sia un rapporto difficile. “Sono stati messi a disposizione fondi pari a 248 miliardi di euro: non ci possiamo permettere di sprecarli. I professionisti italiani in questo saranno fondamentali. Bisogna rifondare il rapporto tra professionisti e PA in vista del lavoro che ci attende per la realizzazione del PNRR”. Per Luciano Hinna (Università Mercatorum) “un’idea potrebbe essere quella di una sorta di volontariato manageriale. Nel senso che ciascuno nel proprio piccolo può mettere a disposizione della PA per qualche ora le proprie competenze”. Paolo Lazzara (Vice Presidente Inail) ha detto che “ciascuno deve fare un passo indietro rispetto ai propri interessi particolari. Negli ultimi tempi i professionisti hanno fatto volontariato. Ognuno deve fare la sua parte”.
Sul tema, a nome del CNI, è intervenuto anche Armando Zambrano che si è espresso così: “La PA deve senza dubbio dotarsi delle competenze tecniche necessarie facendo delle assunzioni. Il tema fondamentale, però, è quello della sussidiarietà che riguarda invece i professionisti esterni. Questi possono rappresentare un grande aiuto, in termini di semplificazione, ad esempio in tema di pareri”. Sulla stessa linea Giuseppe Santoro (Presidente Inarcassa): “Vanno bene le assunzioni di tecnici nella PA ma solo per attività di programmazione e controllo. Deve essere chiaro che chi progetta devono continuare ad essere i liberi professionisti, architetti e ingegneri”. Valdo Spini (Presidente Fondazione Rosselli) sulla riforma della pubblica amministrazione ha detto: “Questa è l’occasione per fare finalmente la riforma della PA della quale sento parlare da decenni, dai tempi di Nenni. Abbiamo accumulato grandi ritardi: è arrivato il momento di superarli”.
La giornata si è conclusa col divertente intervento di Enrico Bertolino.
Giovedì 20 Maggio – Il Presidente OIC Sandro Catta interviene al Congresso
ricostruire un nuovo rapporto tra cultura tecnica e società, Catta ha messo a fuoco l’importanza della misura del Superbonus prevista dal Governo nel decreto Rilancio: «Si tratta di una grande opportunità, ma ci sono dei problemi da affrontare.
Giovedì 20 maggio – L’intervento del Ministro degli Esteri Di Maio
65° CONGRESSO INGEGNERI ITALIANI – LUIGI DI MAIO: “IMPOSSIBILE VINCERE LA SFIDA PER UNA CRESCITA SOSTENIBILE SENZA IL CONTRIBUTO DEGLI INGEGNERI”
Il Ministro degli Esteri è intervenuto in apertura dei lavori della quarta giornata del Congresso organizzato dal CNI e dall’Ordine di Parma
Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto in apertura dei lavori della quarta giornata del 65° Congresso degli Ingegneri al quale, intervenendo in collegamento, ha portato i propri saluti. “Il settore ingegneristico in Italia – ha detto Di Maio – spicca da sempre per capacità di innovare e sviluppare visione all’avanguardia. Sono qualità essenziali per le nostre imprese e sono caratteristiche che contribuiscono a dare la migliore rappresentazione dell’Italia a livello internazionale”. Di Maio ha poi proseguito: “Oggi la sfida è di andare verso modelli di crescita più sostenibile, obiettivo irraggiungibile senza le più moderne soluzioni ingegneristiche. Sulla transizione ecologica e digitale investiamo il 67% dei fondi disponibili per il PNRR. Questo porterà a benefici per l’accrescimento delle competenze e per l’occupazione dei professionisti.
“Servono buone politiche e buone idee. Penso, ad esempio, al Superbonus 110% che è già avviato come dimostrano i 13mila interventi attivati per un totale di 1,6 miliardi di euro. Si tratta di un provvedimento la cui riuscita dipende molto dal contributo delle imprese e dei professionisti. Penso anche ad un grande piano per la rigenerazione urbana”.
Di Maio ha così concluso: “Il Ministero degli Esteri darà pieno sostegno ad imprese e professionisti coinvolti perché l’obiettivo è competere con successo nei mercati esteri”.
Mercoledì 19 maggio – Intervento del Ministro del Lavoro Orlando
65° CONGRESSO INGEGNERI ITALIANI – ORLANDO: “SERVE WELFARE PER IL LAVORO AUTONOMO E LA REALIZZAZIONE DELL’EQUO COMPENSO”
Il Ministro del Lavoro è intervenuto nel corso della terza giornata del Congresso degli ingegneri nella quale si è discusso di welfare e di formazione professionale.
“In questi mesi assieme al Presidente Zambrano, anche nella sua qualità di Coordinatore della RPT, abbiamo affrontato il tema di come proteggere il lavoro dei liberi professionisti”. Così il Ministro del Lavoro Andrea Orlando, intervenuto oggi al 65° Congresso degli Ingegneri Italiani. “Le strade che stiamo percorrendo sono due – ha proseguito -. Innanzitutto costruire un welfare per il lavoro autonomo che preveda una tutela specifica per le categorie più deboli, in particolare le donne. E poi la completa realizzazione dell’equo compenso che da una semplice indicazione deve diventare uno strumento per regolare la questione dei compensi dei professionisti”.
Nel corso dei lavori congressuali sono stati citati dati significativi. La crisi innescata dalla pandemia ha generato, tra febbraio 2020 e febbraio 2021, la perdita di quasi 1 milione di posti di lavoro. Le categorie più colpite sono le donne, i giovani fino a 35 anni e i lavoratori autonomi. Gli autonomi in particolare si sono ridotti di oltre 300 mila unità, la fuoriuscita più elevata mai registrata nel nostro Paese. Tra gli ingegneri e gli architetti che operano nella libera professione, il CNI stima una flessione del fatturato nel 2020 rispetto al 2019 quasi dell’8%, portando il volume d’affari del comparto ai livelli del 2017. Delle quasi 500.000 domande per il bonus da 600 euro veicolate ai professionisti ordinistici lo scorso anno attraverso le Casse di previdenza private, 100.000 sono state presentate da Architetti e Ingegneri iscritti ad Inarcassa.
Restano piuttosto deboli gli strumenti che consentano, in particolare alle lavoratrici, anche e soprattutto nella libera professione, la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia. Le cure parentali ricadono in massima parte sulle lavoratrici, con l’aggravante che nella libera professione i tempi di lavoro sono spesso molto flessibili e non programmabili. Permane, infine, un gender pay gap ovvero una differenza salariale forte anche nelle libere professioni. Nel campo dell’ingegneria, a fronte di un reddito professionale medio di 35.315 euro annui, quello delle donne è il 54% rispetto a quello degli uomini. Senza infrastrutture sociali all’altezza di un Paese moderno, il mercato del lavoro non potrà mai recuperare squilibri che oggi appaiono insanabili. Di quanto e come la crisi ha cambiato le modalità del lavoro dei professionisti, di politiche e strumenti per attenuare i divari di genere e di prospettive del mercato del lavoro anche alla luce delle risorse messe a disposizione dal PNRR si è discusso oggi in una tavola rotonda che ha alimentato il dibattito della terza giornata di lavori del 65° Congresso degli Ingegneri. Chiara Saraceno (sociologa), Andrea Bianchi (Svimez), Marco Bentivogli (Base Italia) e Paola Marulli (Network Giovani CNI) hanno parlato di welfare, mercato del lavoro e nuove modalità di lavoro. Alberto Oliveti (Adepp) si è soffermato su come il sistema delle Casse previdenziali private ha agito a sostegno dei professionisti nella fase acuta della crisi. Franco Bettoni, presidente di Inail, ha parlato di come le istituzioni e lo Stato possono essere al fianco dei lavoratori per creare reti di sostegno e reti per la ripresa. La tavola è stata animata anche da Felice Monaco (Consigliere CNI) che ha illustrato i dati della crisi del lavoro autonomo e da Gianni Massa (Vice Presidente Vicario CNI) che ha sottolineato come nell’ambito delle professioni tecniche esistano diversi modelli organizzativi del lavoro che vanno gestiti.
In precedenza il Congresso ha vissuto un altro interessante modulo dedicato alla formazione e alla cultura tecnica. Nell’introdurre i lavori Domenico Perrini (Consigliere CNI) ha detto che “Università e mondo delle professioni devono dialogare, sia pure nella divisione dei ruoli”. Per Gianni Massa (Vice Presidente Vicario CNI) “l’ingegneria è quella disciplina che sa trasformare l’idea in un progetto. Forse la politica ha bisogno di più ingegneria!”. Gianluca Semprini (Rainews 24), moderatore ed animatore delle tavole rotonde, ha poi dato vita ad un agile dibattito cui hanno partecipato Andrea Gavosto (Fondazione Agnelli), Andrea Pontremoli (Dallara Group), Luciano Rosati (Università Federico II), Enrico Sangiorgi (Prorettore Università di Bologna), Guido Saracco (Rettore Politecnico Torino) e Marco Tubino (COPI).
Martedì 18 maggio – Presentato il bando Ingenio al femminile
65° CONGRESSO INGEGNERI ITALIANI – PRESENTATO IL “BANDO TESI DI LAUREA INGENIO AL FEMMINILE”
È stato presentato oggi, nel corso della terza giornata di lavori del 65° Congresso degli Ingegneri Italiani, il “Bando tesi di laurea Ingenio al femminile”, volto a premiare le migliori tesi di laurea delle donne ingegnere neolaureate inerenti il tema “La sostenibilità in tutti i settori dell’ingegneria per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030”. “Ingenio al Femminile. Storie di donne che lasciano il segno”, ormai divenuto un classico, è un progetto del CNI promosso dal Consigliere Ania Lopez e sostenuto dalla collaborazione di Cesop che mira a valorizzare i talenti e le professionalità femminili dell’ingegneria e a favorire l’accesso nel mondo del lavoro, così come esplicitato nell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030: raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze.
In un momento cosi importante per la ricostruzione del nostro paese post- pandemia COVID-19, con un riguardo verso il futuro, le donne ingegnere portatrice di innovazione, potranno fare la differenza. Tante sono state le risposte da parte di grandi e importanti aziende che hanno voluto sostenere questo progetto:
Air Liquide
Engineering Ingegneria Informatica
Esselunga
Fastweb
Gruppo SCAI
IMCD
Michelin
Open Fiber
Rai Way
Rina
Sonepar
Swegon
Webuild
e degli Enti:
Confindustria ANIMA
EDISU Piemonte
Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Federico II Università di Napoli
World Federation of Engineering Organizations
Non solo il sostegno ma anche partecipazione attiva alle giornate congressuali da parte di alcune aziende. Ci sarà, in particolare, l’intervento di Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber. Il termine ultimo per la presentazione della documentazione necessaria alla candidatura sono le ore 23.59 di lunedì 24 maggio e fa effettuata attraverso il sito www.ingenioalfemminile.it
Martedì 18 maggio – L’intervento di Giovannini
65° CONGRESSO INGEGNERI – GIOVANNINI: “REALIZZARE IL PNRR? CE LA DOBBIAMO FARE E CE LA FAREMO”
Il Ministro delle Infrastrutture è intervenuto in apertura della seconda giornata del Congresso intitolato “Next”
Congresso Nazionale degli Ingegneri: dal 17 maggio la 65° edizione - il nostro liveblog
Sulla questione della governance del PNRR Giovannini ha detto: “Non mi preoccupa la governance. Il tema vero è chi fa che cosa e soprattutto quando. Serve un grande cambiamento nella gestione dei processi che devono diventare rapidi”.
Giovannini è intervenuto ad introdurre il primo modulo dei lavori congressuali odierni dedicato a “grandi opere, infrastrutture e mobilità per la ripartenza”. “Dobbiamo abbandonare l’era dei decreti sulla semplificazione che non vengono mai attuati – ha detto nel suo intervento introduttivo Giovanni Cardinale, Vice Presidente CNI -. Per realizzare il PNRR servono competenze e responsabilità. E’ necessario un dialogo tra le varie componenti per raggiungere l’unico obiettivo: realizzare le opere”. Nel corso del dibattito Gabriele Buia (Presidente ANCE) ha sottolineato come il 70% dei ritardi nella realizzazione delle opere sta nelle procedure a monte della gara: servono cinque anni per avere le autorizzazioni. Infine, Buia ha chiesto procedure chiare e semplici. Bibop Gresta (Founder Hyperloop) ha illustrato i progetti della sua azienda per l’alta velocità dedicata al trasporto di merci e persone, da affiancare alle infrastrutture esistenti. A questo proposito, è intervenuta anche Anna Masutti (Presidente RFI) che ha sottolineato che “il 10% del PNRR è rivolto alle reti ferroviarie e il fattore tempo è essenziale. Con RFI stiamo assumendo più di mille addetti, tra cui gli ingegneri, primo passo verso l’irrobustimento dell’istituzione. Le risorse e la qualità ci sono, ora è necessario indirizzarle”. Ennio Cascetta (Università Federico II Napoli) ha messo in risalto l’importanza della qualità dei progetti, citando ad esempio quello della linea Napoli-Bari. Per Massimo Simonini (AD Anas), infine, il problema è il tempo di approvazione dei progetti; “A volte è anche superiore alla fase esecutiva. Dal PNRR e dalle riforme collegate si stanno cercando le soluzioni per limitare e definire i tempi di queste fasi di gara”.
A chiosa del modulo è intervenuto il Presidente CNI Armando Zambrano che a proposito di semplificazione ha detto: “Chi opera a contatto con la realtà sa come deve essere fatta la semplificazione. Sarebbe opportuno che prima di legiferare, in questo senso, vengano consultati i tecnici”.
I lavori sono moderati da Gianluca Semprini, Giornalista di Rainew 24.
Martedì 18 maggio – L’intevento di Patuanelli
65° CONGRESSO INGEGNERI – PATUANELLI: “REALIZZEREMO IL PNRR SOLO SE SUPEREREMO GLI INTERESSI PARTICOLARI”
Il Ministro dell’Ambiente è intervenuto nell’ambito del dibattito sul PNRR e le grandi opere. Ha partecipato anche il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “Serve il coinvolgimento dei territori”
Congresso Nazionale degli Ingegneri: dal 17 maggio la 65° edizione - il nostro liveblog
Nell’ambito del dibattito sulle infrastrutture è intervenuto anche Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna. Sollecitato dal moderatore Gianluca Semprini e da Gianni Massa, Vice Presidente Vicario CNI, sul PNRR ha detto: “E’ impensabile realizzarlo senza il coinvolgimento dei territori. Le cifre in ballo sono enormi, degne di un Piano Marshall. Abbiamo l’occasione non solo di fare nuove opere ma di colmare finalmente quei ritardi che ormai si trascinano da anni”.
Nella seconda parte del pomeriggio si è tenuto anche un incontro con Pietro Salini di Webuild Group. “Nel PNRR – ha detto – sono stati investiti pochi fondi per le infrastrutture ed i trasporti. Stiamo ancora realizzando progetti ed opere risalenti al ’91. Siamo chiamati alle armi, dobbiamo darci da fare soprattutto perché la qualità dell’ingegneria italiana è altissima. Abbiamo ottime capacità di progettazione e realizzazione. Abbiamo realizzato le più grandi ed importanti opere del mondo. Cosa cerco in un ingegnere? Cerco la visione del ‘ruolo’, la qualità, l’attenzione alla sicurezza sul lavoro e la capacità di fare le cose in modo innovativo”.
Lunedì 17 maggio – La relazione di Armando Zambrano
DAL PNRR OLTRE 90 MILIARDI PER IL SETTORE DELL’INGEGNERIA
Congresso Nazionale degli Ingegneri: dal 17 maggio la 65° edizione - il nostro liveblog
Armando Zambrano, nella relazione di apertura del 65° Congresso nazionale degli Ordini degli Ingegneri, intitolato “Next” e interamente dedicato ai temi del PNRR, indica per i professionisti e per il settore dell’Ingegneria una importante occasione di crescita, ma nulla ora può essere dato per scontato. “Abbiamo un’occasione di ripresa – ha detto Zambrano nel corso della sua relazione – che dobbiamo saper cogliere con capacità di visione, stando dentro i processi di questo nostro Paese. Negli anni il CNI ha operato in rappresentanza di oltre 240 mila ingegneri, allargando il proprio sistema di relazioni, cercando di divenire interlocutore delle Istituzioni, delle diverse componenti del quadro politico nazionale, della società civile nelle sue molteplici forme. Abbiamo agito nell’ambito dell’RPT coordinandoci con il CUP, operando come forza unitaria. Molte misure contenute nel Dl Cura Italia, nel Dl Liquidità e nel Dl Rilancio, dello scorso anno, a favore dei lavoratori, ponevano i liberi professionisti ordinistici in una posizione di subalternità rispetto agli altri lavoratori. Se siamo riusciti a far migliorare alcune norme è perché le nostre organizzazioni hanno agito insieme, cercando e trovando una interlocuzione diretta con il Governo. Su questa strada del dialogo e della rappresentanza forte intendiamo proseguire”.
Zambrano è poi passato alla questione centrale del 65° Congresso: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri stima che più di 90 miliardi di euro del PNRR saranno destinati ad opere, infrastrutture, reti e interventi materiali ad elevata intensità di ingegneria. Reti in fibra superveloce, misure per l’innovazione del Piano Transizione 4.0, Ecobonus e Sismabonus, riqualificazione energetica degli edifici pubblici, opere per la prevenzione del rischio idrogeologico, sicurezza delle infrastrutture viarie, messa in sicurezza degli edifici scolastici, grandi opere ferroviarie, interventi locali per la mobilità sostenibile, passeranno tutte per interventi di progettazione e attività tecniche. L’ingegneria sarà protagonista del Piano approntato dal Governo e con il quale il Paese potrà avviare un processo di modernizzazione. “Quasi 44 miliardi di opere, programmate nel PNRR, possono essere di interesse diretto dei piccoli e medi studi professionali operanti nei servizi di ingegneria e architettura. Il CNI stima molto prudentemente che questo plafond potrebbe generare un effetto “vòlano” di almeno 4 miliardi di euro di fatturato aggiuntivo a favore dei professionisti SIA in un arco temporale di 5 anni. Due delle misure finanziarie più consistenti previste dal PNRR riguardano tipologie di interventi in cui anche le strutture professionali di ridotte dimensioni possono intervenire: per la realizzazione di Transizione 4.0 sono stati stanziati quasi 14 miliardi di euro e per l’Ecobonus ed il Sismabonus con detrazioni fiscali fino al 110% sono stati stanziati 13,8 miliardi di euro. Fare rete diventa determinate per molti studi professionali di ingegneria per affrontare la sfida e le opportunità che hanno di fronte.
“Tuttavia, per noi la realizzazione del PNRR passa per una strada molto stretta che è quella delle riforme, la prima delle quali è quella semplificazione normativa. L’Italia è un Paese troppo complicato nel quale le opere di ingegneria devono confrontarsi con norme troppo articolate e contraddittorie a totale detrimento della comunità tanto che negli ultimi 10 anni gli investimenti in opere pubbliche si sono ridotti del 23%”.
Il nostro Paese, ha elencato Zambrano, opera con 160.000 norme in materia di adempimenti amministrativi, fiscali, in materia di lavoro, per la sicurezza e per il deposito di atti. La Francia ne ha 7.000, la Germania 5.500, il Regno Unito 3000. “Il peso di fare impresa o di operare come libero professionista, afferma Zambrano, può essere insostenibile”. In Italia si stima che la quota di fatturato destinata dagli operatori economici per fare fronte ad adempimenti amministrative e fiscali sia pari a 57 miliardi di euro.
“L’utilizzo dei Superbonus 110% – ha proseguito poi il Presidente CNI – è emblematico dei rischi che stiamo correndo. Da settembre 2020 ad oggi sono stati attivati più di 10.000 interventi su edifici, ma solo 1.000 riguardano i condomini ovvero la categoria di strutture su cui maggiormente si dovrebbe intervenire per rendere efficace questo tipo di misura in quanto più della metà della popolazione italiana vive per l’appunto in edifici condominiali. Sappiamo già che il ricorso ai Superbonus va a rilento perché le norme applicative sono troppo articolate e complesse. La semplificazione delle norme è improcrastinabile ed il Consiglio Nazionale CNI, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, ha già proposto al Governo modifiche alle norme della legge 77/2020. “Determinate sarà la riforma della Pubblica Amministrazione. Solo il 31% dei dipendenti delle PPAA è laureato e l’età media del pubblico impiego è passata dai 44 anni del 2001 ai 52 anni del 2018. Vi sono le condizioni per un processo di vera modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Riteniamo determinanti due aspetti. Innanzi tutto che venga reso pienamente operativo il principio di sussidiarietà dei professionisti ex lege 81/2017. Ai professionisti dell’area tecnica potrebbero essere affidato l’espletamento diretto di una parte delle procedure autorizzative e di controllo legate all’urbanistica, all’edilizia e alla sicurezza degli edifici pubblici e privati, ma anche con funzioni nell’ambito dell’apparato della giustizia, ampliando le funzioni dei consulenti tecnici. Un secondo aspetto rilevante è l’assunzione o un più intenso ricorso di professionisti tecnici che rendano fattibili gli interventi previsti dal PNRR. Il Ministro Brunetta, intervenuto poco fa, ha dimostrato di essere fortemente orientato in questo senso”.
“Vi sono le condizioni – ha concluso Zambrano – per ritenere che la ripresa possa divenire realtà. I professionisti dell’ingegneria non intendono stare a guardare ed è con questo auspicio che si apre il Congresso Nazionale del 2021. Attraverso numerosi dibattiti e molti esperti, con estrazione diversa, a confronto l’obiettivo del CNI è comprendere meglio e di più come dare il proprio contributo alla ripresa”.
Nel corso della prima giornata di lavori sono stati presentati i temi congressuali che daranno vita alle tavole rotonde, a partire da domani. A farlo sono stati Gianni Massa, Vice Presidente Vicario del CNI, che in risposta al Ministro Brunetta ha detto: “Dobbiamo sottolineare il concetto di sussidiarietà, ossia la possibilità che hanno i professionisti di supportare le amministrazioni pubbliche, in modo da semplificare i processi che portano alla realizzazione delle opere”. Valdo Spini, ex Ministro dell’Ambiente, ha illustrato i contenuti della monografia dell’Ingegnere Italiano intitolata “Next”, di cui è il curatore, che ricalca quelli del 65° Congresso. Spini ha pubblicamente ringraziato tutti gli autorevoli autori degli articoli, tra cui i Ministri Bianchi, Brunetta, Carfagna e Speranza (la rivista è consultabile al link: https://www.cni.it/media-ing/l-ingegnere-italiano/3565-l-ingegnere-italiano-2021 ).
Lunedì 17 maggio – I saluti del Ministro Brunetta.
Congresso Nazionale degli Ingegneri: dal 17 maggio la 65° edizione - il nostro liveblog
“Dopo anni di desertificazione della PA – ha poi aggiunto Brunetta – sarei felice che all’interno delle nostre amministrazioni ci fosse gente come voi ingegneri, capace di fare, di costruire. Oggi abbiamo un’occasione irripetibile: il PNRR. Per la prima volta l’Europa ha la capacità di fare debito comune. Per gestire i circa 235 miliardi di euro disponibili è necessario dotarsi di capitale umano, di figure professionali in grado di gestire i numerosi progetti. Solo così potremo restituire un’Italia davvero cambiata. Nei prossimi giorni vareremo un provvedimento di semplificazione del reclutamento di figure tecniche, anche attraverso l’ausilio delle piattaforme fornite dagli Ordini. Appronteremo un portale nel quale confluiranno i curricula dei tecnici italiani, in modo da consentire alla PA di scegliere i migliori. Prevediamo contratti a termine di 3+2 anni con remunerazione all’altezza dei valori di mercato”. Poi termina: “abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di ingegneri!”.
Ai saluti di Brunetta ha fatto seguito l’intervento di Susanna Dondi, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma. “Siamo qui – ha detto – con la nostra professionalità che oggi più che mai richiede di essere messa in gioco senza ostacoli burocratici: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che è oggetto del nostro Congresso, è la grande occasione per il Paese e per le sue forze migliori, a patto però che vengano realizzate riforme attese da anni e mai portate a termine. Noi ingegneri non possiamo fare da spettatori ma dobbiamo essere artefici del cambiamento. Il ruolo dell’ingegnere è fondamentale per l’attuazione del PNRR perché molte delle caratteristiche sono parte del nostro DNA. Noi ingegneri ci siamo”.
Il comunicato stampa di presentazione
“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza parte dal presupposto che vengano realizzate grandi e piccole riforme. Molte di queste hanno un impatto sulle singole professioni. Anche le nostre categorie professionali, in un certo senso, devono realizzare al proprio interno una sorta di PNRR”. Con queste parole, pronunciate nel corso di una conferenza stampa, il Presidente del CNI, Armando Zambrano, ha presentato la 65° edizione del Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, in programma a Parma dal 17 al 22 maggio e intitolato “Next. Ri-costruire un nuovo rapporto tra cultura tecnica e società”. Una kermesse interamente dedicata al tema del giorno, ossia come fare in modo che i fondi messi a disposizione da Next Generation EU consentano davvero di riformare e rilanciare il Paese. Ha poi aggiunto: “Gli ingegneri e i professionisti tecnici in genere rappresentano le forze migliori del Paese e possono aiutarlo a cogliere questa occasione irripetibile. Anche perché, tra le misure più consistenti, in termini di risorse finanziarie, ci sono gli interventi per Transizione 4.0 ed i bonus per il risparmio energetico e per la sicurezza degli edifici. Quasi 45 miliardi di euro di investimenti (distribuiti in 5 anni) coinvolgeranno in maniera diretta e con modalità diverse gli ingegneri liberi professionisti. Insomma, esistono le condizioni per la ripresa e, per il comparto dell’ingegneria, occasioni di crescita e di cambiamento rilevanti. Ma le opportunità vanno comprese e governate”.
“Il Congresso di quest’anno – ha spiegato Susanna Dondi, Presidente dell’Ordine di Parma, che ha organizzato l’evento assieme al CNI – è caratterizzato da un format originale. I lavori si svolgeranno in presenza presso l’Auditorium Paganini e da lì saranno trasmessi in diretta via web. Le attività saranno concentrate nel pomeriggio, in modo da consentire la partecipazione da remoto del maggior numero possibile di colleghi”. Nel commentare il tema congressuale Gianni Massa, Vice Presidente Vicario CNI, ha detto: “Il PNRR è una sorta di safety car per il Paese. E’ un’occasione irripetibile per rimetterlo in pista. Anche per gli ingegneri e i professionisti tecnici che hanno proposte importanti su tutti i punti cardine del Piano”.
Per questi motivi i sei giorni di Congresso saranno incentrati sulle sei missioni attraverso cui si articola il PNRR. La riflessione ed il dibattito congressuale, dunque, si svilupperanno attraverso altrettanti moduli: Grandi opere, infrastrutture e mobilità per la ripartenza: il futuro è oggi; Formazione e cultura tecnica per una transizione delle competenze; Inclusione sociale e welfare: come cambia il lavoro professionale; Progettare e realizzare la transizione ecologica; Vincere la sfida di un’Italia più digitale e innovativa; PA e professionisti: un patto per la sussidiarietà. Ai moduli, in formato talk, si affiancheranno spazi di approfondimento definiti “Confronto” e due lectio con imprenditori, esperti e politici che delineeranno per noi lo scenario di un’Italia in cambiamento.
I lavori si terranno presso l’Auditorium Paganini di Parma e saranno trasmessi in diretta web a beneficio dei delegati iscritti all’evento.
Ultimo aggiornamento
24 Maggio 2021, 10:34