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Un patto per l’Isola in 6 punti – Consegnato ai candidati il patto per la Sardegna della RPT

Un patto per l’Isola in sei punti: le priorità per lo sviluppo secondo la Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna nel documento consegnato ai Candidati presidente

 

A seguito degli incontri con i candidati alla carica di Presidente della Regione, la Rete ha ottenuto da ciascuno un impegno concreto alla creazione di tavoli di concertazione permanente sui temi di pertinenza delle categorie professionali coinvolte.

Urbanistica e riqualificazione del costruito, energia, trasporti, ambiente e sostenibilità, lavori pubblici, formazione e istruzione tecnica più infrastruttura digitale. Sono i sei punti per il rilancio dell’economia e della crescita della Regione contenuti nel Patto per lo sviluppo del Territorio stilato dalla Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna in rappresentanza di circa 18mila professionisti tecnici riuniti in 21 enti provinciali tra Ordini e Collegi (Agronomi Forestali, Architetti, Chimici, Fisici, Geometri, Ingegneri, Periti Agrari e Periti Industriali).

Il documento, che contiene linee di intervento immediatamente applicabili e di lungo periodo, è stato consegnato nei giorni scorsi a tutti i candidati alla carica di Presidente della Regione nelle elezioni del prossimo 25 febbraio. A margine, la proposta di Istituire un tavolo tecnico permanente attraverso cui far dialogare i vertici della Regione con il mondo delle professioni tecniche, sempre nel rispetto del ruolo decisionale che spetta alla politica.

«Abbiamo incontrato Soru, Todde e Truzzu, Chessa ha ricevuto il documento via email. Possiamo registrare un’apertura completa da tutti i candidati sia sui temi che sui metodi di confronto proposti – dice il coordinatore della Rete Federico Miscali. Ora attendiamo il risultato delle urne fiduciosi del fatto che l’impegno preso riguardo la necessità di costante confronto sui temi di nostra pertinenza già nella fase di redazione dei testi normativi di maggiore interesse sia rispettato».

IL DOCUMENTO

Il documento, che racchiude le istanze principali dei tecnici del territorio rappresentati dalla RPT, è suddiviso in capitoli. Il primo, Urbanistica e Riqualificazione del Costruito, si concentra sulla necessità di riqualificare il patrimonio edilizio esistente in Sardegna, promuovendo una gestione sostenibile del territorio che limiti il consumo del suolo e valorizzi l’ambiente e il paesaggio. Il capitolo sottolinea la necessità critica di riqualificare il vasto patrimonio edilizio antiquato della Sardegna, il 70% del quale ha più di 50 anni e non soddisfa più le esigenze attuali in termini funzionali, strutturali e di consumo energetico. Viene evidenziata l’urgenza di implementare tutte le tecnologie disponibili per la riqualificazione energetica e strutturale, in linea con gli obiettivi della Direttiva Case Green dell’Unione Europea. Si critica l’attuale normativa edilizia, orientata prevalentemente verso nuove costruzioni e non adeguatamente attrezzata per affrontare le sfide specifiche della riqualificazione. La RPT propone una legge urbanistica moderna che limiti l’espansione urbana e promuova la rigenerazione urbana, una formazione mirata per PA, imprese e cittadini sulla cultura del recupero, e un grande piano di supporto economico per la raccolta dei rifiuti abbandonati.

Il secondo, sul tema Energia, discute le sfide e le opportunità nel settore energetico sardo, sottolineando l’importanza di promuovere fonti rinnovabili e l’autosufficienza energetica regionale. A fronte di un panorama energetico della Sardegna, che ha visto una diminuzione del consumo energetico totale del 10% dal 2013, principalmente a seguito della chiusura di aziende ad elevato consumo energetico come Alcoa, con una quota di consumo da fonti rinnovabili che supera significativamente gli obiettivi previsti, la Sardegna si posiziona come un possibile modello di autosufficienza energetica. Tuttavia, la sfida principale è quella di riuscire a gestire una crescente domanda di connessione per nuovi impianti di energia rinnovabile, bilanciandole con la necessità di una pianificazione complessiva che consideri le esigenze reali dell’isola e promuova attivamente l’implementazione di fonti sostenibili.

Il terzo, che affronta il tema dei Trasporti, analizza l’efficienza del sistema di trasporti della Sardegna, proponendo soluzioni per migliorare l’accessibilità e promuovere una mobilità sostenibile. Questo settore critico per lo sviluppo della regione è esaminato con un’attenzione particolare all’inefficienza attuale che rappresenta un ostacolo significativo al progresso economico e sociale. La mancanza di una visione a lungo termine e di un Piano Regionale dei Trasporti aggiornato viene identificata come una lacuna critica. Si propone l’implementazione di una politica di continuità territoriale basata su basi tecniche e scientifiche solide e un maggiore focus su soluzioni ferroviarie efficienti che superino l’attuale enfasi sulla velocità.

Il quarto, Ambiente e Sostenibilità, focalizza l’attenzione sulla tutela e la valorizzazione dell’ambiente, proponendo strategie per una gestione sostenibile delle risorse naturali e la minimizzazione dell’impatto ambientale delle attività umane. L’approccio a questa tematica copre l’impatto delle attività umane sull’ambiente, con particolare attenzione alla produzione di energia, la gestione dei rifiuti, il consumo del suolo, e i rischi idrogeologici. Viene evidenziata l’importanza di una gestione ambientale sostenibile, con la necessità di un aggiornamento o di un nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani. Inoltre, si sottolinea la necessità di identificare soluzioni per la tutela ambientale che non solo proteggano la salute pubblica e gli ecosistemi ma promuovano anche il progresso socioeconomico in armonia con i principi di sviluppo sostenibile.

Il quinto affronta il tema dei Lavori Pubblici, sottolineando l’importanza degli investimenti in opere pubbliche per la crescita economica, evidenziando le sfide legate alla realizzazione e gestione delle infrastrutture pubbliche. Una delle chiavi per la crescita economica è identificata negli investimenti pubblici, in particolare nelle opere pubbliche. Il documento analizza l’evoluzione degli investimenti in lavori pubblici e la loro finalità anche alla luce del recente Nuovo Codice degli Appalti, ponendo enfasi sulla necessità di qualità in tutte le fasi del processo e di controllo della spesa pubblica.

L’ultimo si concentra sulla esigenza di investire in Formazione e Istruzione Tecnica sia per preparare i giovani sardi alle sfide di un’economia digitale e tecnologicamente avanzata che per aiutare i tecnici che lavorano nella PA e liberi professionisti a trovare un linguaggio comune e, di conseguenza, collaborare con maggiore semplicità in favore del cittadino. Si propone, per questo, di incentivare l’offerta formativa nelle discipline STEM e di stimolare la nascita di programmi di formazione professionale e orientamento per i giovani, in collaborazione con le aziende del settore tecnologico e di programmi di formazione continua per i professionisti in collaborazione con le istituzioni regionali.

Il documento specifica cosa la RPT regionale può fare per l’amministrazione in ciascun campo, sia in ottica di consulenza che di confronto attivo, di fronte alle sfide significative cui la Regione si trova davanti. Allo stesso tempo ribadisce la disponibilità dei professionisti sardi, con la loro approfondita conoscenza delle esigenze tecniche e delle dinamiche del territorio, alla partecipazione a tavoli tematici qualora convocati dalle istituzioni regionali.

 

Scarica il documento – Patto per lo sviluppo del territorio – Elezioni regionali Sardegna 2024 – RPT Sardegna

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